La scorsa settimana – il 14 novembre – ne ho parlato a 24 Mattino, la trasmissione condotta da Alessandro Milan (nella foto) per Radio 24, con l’On. Titti Di Salvo, vice presidente dei deputati di Sinistra Ecologia Libertà e Lino Terlizzi, corrispondente de Il Sole 24 Ore dalla Svizzera. Il tema è delicato, specie in questo momento nel quale molte persone hanno perso il lavoro e le differenze nel trattamento economico tra dipendenti e top manager si ampliano sempre di più. Attenzione, però, alla facile demagogia.
Sono ovviamente favorevole ad adottare regole chiare e a una gestione trasparente delle nomine nei Consigli di Amministrazione delle società pubbliche, ma non certo a una politica dirigista che predetermini per tutti (pubblico e privato) i compensi massimi, di fatto finendo per privare le imprese di importanti competenze. Il problema, prima ancora di parlare dei compensi, sta nella selezione: troppo spesso i consiglieri delle migliaia di società pubbliche (specie quelle partecipate da enti locali) sono selezionati in virtù dell’appartenenza politica o della conoscenza personale e non della competenza. Meglio sarebbe rivolgersi a società di selezione del personale manageriale, come spesso avviene per le aziende private. Dopodiché ben vengano regole certe per evitare facili elusioni delle norme e cumuli di compensi. Ma non si può fare di tutta un’erba un fascio. Se si vogliono attirare manager competenti per gestire al meglio società complesse, che appartengono a tutti noi, dobbiamo remunerare adeguatamente i manager. Piuttosto criteri idonei che distinguano la remunerazione in base a criteri oggettivi come il valore della produzione, il numero di dipendenti, la struttura più o meno complessa, la remunerazione di mercato per imprese comparabili, ecc. In questa direzione, peraltro si sta muovendo il Ministero dell’Economia per le proprie partecipate. Se siete interessati, potete ascoltare qui la registrazione della trasmissione. Se ne comincia a parlare al minuto 47. Il mio primo intervento e il conseguente dibattito lo potete ascoltare a partire dal minuto 54.