Ho dedicato parte della giornata di ieri a rispondere ai moltissimi messaggi che sto ricevendo da operatori del mondo della giustizia: idee, proposte, critiche, incoraggiamenti. In effetti le riforme della giustizia, pur essendo eminentemente tecniche, toccano tutti i cittadini e dunque suscitano interesse, partecipazione e passione civile.
Per poter rispondere in modo più esauriente alle sollecitazioni che giungono dal web abbiamo incrementato ieri la squadra degli esperti nelle varie aree del diritto che monitorano il forum e prendono in esame le proposte ricevute.
In chiusura di giornata ho partecipato, in conference call, ad un incontro con diversi avvocati romani che volevano chiarimenti sul nostro programma.
La campagna sta entrando nel vivo. Lo si vede dal tipo di polemiche che anche ieri si sono accese sul web, e che oggi rimbalzano sui giornali.
È deludente sentire i leader dei tre principali schieramenti appellarsi al lato più irrazionale dell’elettorato. Bersani usa la formula li sbraneremo per ostentare una determinazione che nei fatti non ha. Berlusconi e Brunetta cercano il consenso degli italiani che vogliono sentirsi brava gente, dimenticando la verità e la storia.
Monti ogni giorno promette nuove riduzioni delle tasse che lui stesso ha introdotto, e si tratta di riduzioni che fino a un mese fa lui medesimo definiva impossibili da praticare. Contemporaneamente ripropone il famigerato contratto con gli italiani, applicandolo al fisco.
Ci si domanda perché, a tre sole settimane dal voto, ci siano ancora così tanti cittadini indecisi e potenziali astenuti. Io credo che gli italiani siano stufi di farsi prendere in giro e sappiano distinguere. Per questo sono convinto che con FARE per fermare il declino raggiungeremo il quorum e porteremo la nostra battaglia per un’Italia diversa anche in Parlamento.