Un invito a esercitare la cattiveria del silenzio
03/02/2013 di Alberto Saravalle.

Ci risiamo. Aveva ragione Ennio Flaiano: la situazione politica in Italia è grave ma non è seria. Oggi Berlusconi ha lanciato la “Promessa Shock” su cui sapientemente aveva alimentato le attese della stampa negli ultimi giorni. Si tratta, ovviamente, dell’ennesima bufala. Ma non è questo il punto.
La proposta di rimborsare in contanti l’IMU agli italiani non merita neppure una risposta. Ciò che invece vale la pena di discutere è il motivo per il quale i media, i politici e gli italiani in genere cadono continuamente nelle trappole propagandistiche di Berlusconi: è successo anche una settimana fa.
Nel Giorno della Memoria, Berlusconi aveva trovato l’occasione per apparire in tutte le televisioni e nelle agenzie di stampa di tutto il mondo con sciocche, e offensive, dichiarazioni su Mussolini e le leggi razziali.
Grazie a queste dichiarazioni da venditore televisivo, in nostro in fin dei conti ottiene l’effetto sperato: monopolizza l’attenzione della gente, diventa parte del dibattito politico, fa parlare di sé, radicalizza la discussione tra coloro che sono contrari (a suo dire, per partito preso) e coloro che sono a favore. In ogni caso distoglie l’attenzione dai veri problemi, sui quali non è in grado di intervenire in modo credibile, e porta a casa voti di persone che ascoltano distrattamente e prestano orecchio alle sue boutade.
Sono anni che questo banale schema di comunicazione si ripete e non abbiamo ancora imparato a evitare di cadere nella trappola. Ricordate il contratto con gli italiani firmato in diretta a Porta a Porta? O le lavagne in televisione con le autostrade che lui avrebbe costruito nei prossimi cinque anni?

Gli esempi non si contano più. Ebbene: anziché indignarsi e rispondere puntualmente e puntigliosamente, entrando nel merito e rischiando di dare peso e rilievo all’ennesima sparata, è molto meglio ignorarlo: archiviare quanto dice tra le tante banalità da campagna elettorale,  delle quali non ci si ricorda più il giorno dopo.
Lo stesso trattamento si sarebbe dovuto riservare  alle sciocchezze di Grillo su Casa Pound, peraltro ritirate dopo un giorno, ma sufficienti ad guadagnare le prime pagine dei giornali.

Ecco, in un paese civile Berlusconi dovrebbe essere seppellito dal silenzio, nell’incuranza e nel fastidio per le promesse condite di effetti speciali. Mi piace ricordare al riguardo una bella frase di Elias Canetti: “Alcuni raggiungono la loro massima cattiveria nel silenzio.” Io credo che Berlusconi si meriti questo trattamento.

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