Venerdì scorso a Roma è stato presentato il rapporto dell’OCSE: Giustizia Civile: Come Promuoverne l’Efficienza. Come prevedibile, i dati sono sconfortanti per il nostro paese sotto diversi punti di vista. Di seguito sono riprodotti i principali messaggi di policy del Rapporto.
1) L’elevata durata dei processi è di ostacolo allo sviluppo;
2) Le differenze tra paesi nella durata dei procedimenti sono influenzate dalla composizione della spesa pubblica per la giustizia e da alcune caratteristiche dell’organizzazione e della governance degli uffici giudiziari;
3) In molti paesi dell’OCSE vi sono margini per accrescere il grado di informatizzazione degli ufffici giudiziari;
4) Aumenti di efficienza possono derivare da politiche volte a ridurre i tassi di litigiosità; (5) In molti sistemi vi sono margini per ridurre i tassi d’appello, una misura indicativa del grado di prevedibilità delle decisioni giudiziarie.
Qui potete leggere l’intero rapporto, in inglese.
Per quanto attiene la situazione italiana, non posso che rinviare al recente articolo che ho scritto insieme a Leonardo D’Urso, pubblicato su Il Sole 24 Ore, ove si trovano delle soluzioni coerenti con i suggerimenti dell’OCSE. Purtroppo, però, continuiamo a leggere delle acute analisi cui non fanno seguito provvedimenti idonei a stroncare alla radice il male…